ROTTA A NORD

01-05-2011

ROTTA A NORD Dopo cinque mesi di navigazione abbiamo invertito rotta. La prua di Jancris punta decisa verso nord. Abbandoniamo le stupende isole Exuma e le Bahamas per tornare verso Washington. Davanti a noi l'oceano smeraldo e mille miglia da percorrere. Le bianche vele di Jancris sono gonfie del costante vento dell'est e ci fanno macinare miglia su miglia. L'estate bahamiana è a poppa come le infinite sfumature di blu che mi hanno riempito gli occhi ogni giorno. La Florida di stende ad occidente e a mano a mano che risaliamo di latitudine l'aria frizzante di primavera prende il posto della calda carezza tropicale, ma non sono triste anzi, sono carico di energia positiva che mi sorreggerà durante le battaglie che voglio intraprendere una volta rientrato in Italia. Battaglie verdi e turchesi perchè non c'è più tempo di aspettare. Il mio taccuino di viaggio riporta molte note che sono state raccolte strada facendo e che condensano questa ennesima lunga avventura. Alcune note sono dolenti, come la disastrosa situazione nei fondali del Golfo del Messico dove uno strato di catrame ricopre tutto rendendo sterile per i prossimi decenni una vasta area di mare un tempo feconda e che dava sostegno a molte centinaia di famiglie. Poi ci sono le notizie interessanti raccolte durante la lunga navigazione fluviale lungo la Intracoastal Water Way, una specie di autostrada d'acqua dove si trasportano merci togliendo dalle vere strade migliaia di camion. Jancris vi ha navigato da Washington a Miami, più di mille chilometri, e con grande frustrazione ogni giorno ho pensato alla nostra rete fluviale, all'interporto di Padova, a quanto vantaggio tutti noi potremmo avere se si sfruttasse la nostra esistente quanto antica rete di fiumi navigabili, bisognerebbe solo che i politici cominciassero a ragionare per il bene comune. Le ultime note che ricoprono pagine e pagine del taccuino sono positive ed hanno il colore turchese delle lagune delle Exuma. Qui abbiamo indagato ed approfondito le ricerche nel parco marino più importante delle Bahamas che sorge proprio davanti al golfo del Messico ed i risultati sono rassicuranti e buoni. Il sano ottimismo che viene dalla mente e non solo dal cuore mi fa quindi sperare in un futuro migliore, un futuro che vede una società in crescita dal punto di vista della qualità della vita in un pianeta vivibile e vivo. Arricchito dalle biodiversità che rendono unico il nostro pianeta. Bisogna però iniziare fin da subito a cambiare i nostri obsoleti quanto insensati stili di vita che rincorrono valori fasulli e poco gratificanti. Tutti noi dobbiamo consumare meno e con più attenzione, dobbiamo riprendere a ragionare con la nostra testa e non farci fregare da chi ha tutto il vantaggio che le cose restino così come sono, che bruciamo fino all'ultima goccia di petrolio, che ci riempiamo le case di cose inutili e che spendiamo soldi per comperarle. Se tutti noi cominciamo ad imboccare la strada diversa da quella che ci hanno segnato, se cominciamo a guardarci intorno e capire che madre natura ci manda segnali, che un cambiamento è cominciato gia da oltre un decennio, allora sicuramente anche le prossime generazioni avranno la fortuna di vedere i paradisi che ho visto, potranno emozionarsi fino a restare senza fiato davanti allo spettacolo che la natura manda in scena gratis ogni giorno, ed in questo spettacolo anche l'essere umano ha una sua parte, insieme alle altre forme di vita che condividono con noi la terra ovviamente. Non aspettiamo che chi è al potere ci dica cosa fare, non è possibile perchè non gli conviene. Sono diciotto anni che vivo su una barca ad un metro di altezza dall'oceano. Ho visto il degrado del mare ed il suo impoverimento. Ho subito il cambiamento del clima e dei venti, eppure, dopo questo viaggio iniziato seguendo l'ennesimo fregio alla natura avvenuto un anno fa nel golfo del Messico, faccio rientro nel porto chiamato Italia con la certezza che i tempi sono maturi, che siamo tutti più consapevoli che non c'è futuro su un pianeta finito. Ecco, il pianeta non è finito e le Bahamas ne sono un esempio perchè si trovano a pochi chilometri dalla costa statunitense, non sono lontane dalla 'civiltà' e per questo motivo sono un laboratorio attendibile. Allora diamoci tutti una mossa. Cambiamo rotta. Un abbraccio Alfredo e Nicoletta


Per informazioni: jancrisjancris@hotmail.com